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PROTO-INDOEUROPEO. L'ORIGINE DELLE LINGUE



STORIA E GRUPPI PRINCIPALI

Le origini di questa lingua ancestrale sono tuttora a noi incerte, le popolazioni che la parlavano erano originari dell’Asia Centrale, probabilmente nomadi dell’odierna Russia, che poi, dopo una lunga serie di migrazioni verso l’Asia Meridionale, il Medio Oriente e l’Europa, si sono stanziati in territori nuovi, diventando sedentari, e hanno iniziato a sviluppare diversi tipi di lingue. Sappiamo però con certezza che la maggior parte delle lingue parlate in Europa derivano da questa lingua che, anche dopo una lunga serie di cambiamenti nel corso del tempo, è arrivata ai giorni nostri.

Nella mappa possiamo notare i diversi gruppi in cui viene diviso il Proto-Indoeuropeo, a seconda dei vari cambiamenti che ha ricevuto nel corso del tempo:
  • ·         Lingue Slave (in verde): di cui fanno parte l’odierno Russo, Polacco e si estendono fino ad arrivare ai Balcani. Circa 315 persone al mondo parlano una lingua slava, il Russo viene parlato da 160 mil. di persone (ottava tra le lingue più parlate al mondo). Generalmente la morfologia e sintassi di queste lingue è molto diversa fra di loro, tranne nel caso delle lingue ad “influenza russa”, ovvero lingue che fanno uso dell’alfabeto cirillico (Serbo, Ucraino, Bulgaro, Bielorusso, etc.)
  • ·         Lingue Romanze (in ocra): di diretta derivazione dal latino, vengono parlate nelle zone di conquista dell’Impero Romano. Circa 800 milioni di persone al mondo parlano una lingua di derivazione romanza, un dato sconvolgente per noi che siamo abituati a pensare che le lingue romanze siano unicamente europee; infatti, nell’America Centrale e del Sud le lingue più parlate sono lo Spagnolo, la seconda lingua più parlata al mondo come madre lingua con 570 mil. di persone (principalmente in Messico, Argentina, Perù, Colombia, etc.), e il Portoghese, che con le sue 217 mil. di persone (principalmente viene parlata in Brasile) si piazza sesta nella classifica. Il Francese è in egual modo importante, soprattutto in Romania e Russia; sono infatti tanti i rumeni che imparano francese a scuola, mentre in Russia è da sempre stata considerata una lingua "d'élite", in quanto nel '900 erano i nobili ad impararlo. Sono molto simili fra di loro, morfologicamente e sintatticamente ed adottano l’alfabeto romano, con a volte alcune varianti locali, come la cediglia francese "ç", la n con la tilde spagnola "ñ" o la a ed o con la tilde portoghesi "ɑ̃, õ". (es. Italiano, Francese, Spagnolo, Portoghese, Rumeno).
  • ·         Lingue Germaniche (in rosso): sono presenti nei paesi d’influenza scandinava, come la Gran Bretagna, la Germania, la Scandinavia. Sono circa 515 milioni le persone che parlano una lingua germanica, l’Inglese con 365 mil. di persone al mondo che lo usano come madre (anche se il dato accresce a più di un miliardo se si parla di seconda lingua) arriva al terzo posto della classifica, il Tedesco arriva sorprendentemente all’undicesimo posto della classifica, con 92 mil. di persone che lo parlano come lingua madre (in Germania ed Austria è la lingua nazionale, viene insegnato come seconda lingua straniera nei Paesi Bassi, in Belgio ed in Polonia, ma sono presenti alcune comunità tedesche anche in Brasile ed in Italia). Le lingue che fanno parte di questo gruppo sono molto simili fra di loro, tanto che l’Olandese spesso viene considerato “un mix fra Inglese e Tedesco”, hanno mantenuto le loro radici scandinave, anche se spesso l’Inglese è considerato una lingua isolante. (es. Inglese, Tedesco, Olandese, Svedese, Norvegese, Danese ed infine l’Islandese, la lingua che ha conservato più di tutte le sue origini scandinave.
  • ·         Lingue Indo-Iraniane (in blu): probabilmente le più antiche, si divisero nel corso del tempo in due lingue principali, Hindi e Farsi (Persiano Moderno). Vengono parlate nel Medio Oriente e nell’Asia Meridionale, l’Hindi si classifica come la quarta lingua più parlata al mondo, con 295 mil. di persone soprattutto in India, ma anche in Pakistan, il Punjabi con 95 mil. di persone che lo parlano si piazza decima, ma il dato più sconcertante è quello del Bengali (Bangla), la lingua del “piccolo” stato del Bangladesh, che arriva al settimo posto con ben 200 mil. di persone che la parlano. Ciò a causa dell’esponenziale boom demografico che il Bangladesh ha subito in questi anni, ai tassi altissimi di natalità, ma anche di mortalità dovuta alla povertà dilagante ed a cataclismi naturali. L'alfabeto dell'Hindi è quello "devanagari", composto da sole consonanti che unendosi a dei segni diacritici rappresentanti le vocali formano le parole; mentre quello del Farsi è l'alfabeto persiano stesso, simile all'arabo nei caratteri ma differente nella pronuncia).




Esistono anche dei sottogruppi di questa lingua ancestrale, poiché le lingue di questi non hanno molti interlocutori o perché la maggior parte delle lingue che vi appartenevano non esistono più (o sono diventati “dialetti”):
  • ·         Lingue della penisola Anatolica: di cui faceva parte il famoso Hittita, ormai completamente dimenticate o sostituite al Turco (lingua ufficiale della penisola e non appartenente alle lingue indoeuropee)
  • ·         Lingue celtiche: venivano probabilmente parlate dai primi abitanti della Gran Bretagna, Irlanda, Isole Fær Øer e Bretagna; adesso si sono trasformate in dialetti, come quello irlandese, gallese, scozzese e bretone.
  • ·         Lingue Elleniche (in giallo): di cui fa parte il Greco moderno, che ha ricevuto varie modifiche dopo essere caduto in dimenticanza per essere adattato alle lingue moderne, è un insieme costituito anche dall’Attico, dal Dorico e dalla celeberrima Koinè, che unificò l’impero di Alessandro Magno dalla Macedonia alle rive del fiume Indo sotto la stessa lingua.
  • ·         Lingue dell’Illiria (in azzurro): si svilupparono nella regione greca dell’Illiria e della Tracia come dei dialetti, successivamente diedero forma al moderno Albanese, lingua molto diversa dal punto di versa morfologico dal resto delle lingue europee, probabilmente per le sue antichissime origini.
  • ·         Lingue della Frigia: la Frigia era una regione greca nella penisola Anatolica, col passare del tempo questo dialetto venne a formare l’odierno Armeno, che adotta un alfabeto tipicamente armeno, diverso da quello latino.
  • ·         Lingua Tocaria: l’esempio più interessante di lingua europea morta e andata perduta è sicuramente quello del Tocario, parlato migliaia di anni fa nella regione del Xianjiang, al confine con l’Afghanistan. Possibilmente gli indoeuropei arrivarono in territorio cinese e, stabilendosi là, scrissero delle incisioni in questa lingua che possiamo ricollegare al Proto-Indoeuropeo.



Articolo scritto da Giuseppe Barbagallo

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