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"E questo come lo traduco?" - un problema comune.

A volte, nella vita di ogni persona bilingue, può capitare che qualcuno ci chieda cosa voglia dire una certa espressione che non riesce a tradurre. Per quanto si possa conoscere una lingua, vi assicuro che alcune espressioni, a meno che non ci si riflette per un po', risultano intraducibili; tutto ciò è il peggior incubo di ogni persona bilingue o poliglotta che probabilmente ricorre all'utilizzo di gesti all'italiana, espressioni teatrali o spiegazioni che si allontanano dal significato così semplice ma celato delle parole. Io, personalmente, parlando fluentemente italiano e inglese e masticando un po' di cinese mandarino e giapponese, di espressioni strane ne avrò trovate a centinaia, e queste sono quelle che mi hanno incuriosito di più (forse perché sarò rimasto ore a struggermi sul significato di queste espressioni prima di ricorrere ad un vocabolario), ovviamente con traduzione e spiegazione annessa.



INGLESE

Facepalm - andato di moda grazie ai meme (immagini divertenti che spesso riguardano problemi comuni nella generazione di oggi) è quasi intraducibile in italiano, sarebbe in realtà il movimento che facciamo quando portiamo la mano in faccia dopo aver sentito qualcosa di stupido.
Homie/pal - la traduzione più adatta sarebbe una parola come "compà", ma poiché è un termine prettamente siciliano in italiano non esiste traduzione adatta se non: persona a noi amica, in slang.
Wanderlust - una parola dal significato meraviglioso, è l'intensa voglia di viaggiare ed esplorare, scoprire un mondo pieno di misteri, selvaggio, uscire dai propri schemi per trovare la pace in un posto ideale; sfortunatamente in italiano non abbiamo una parola dal significato così meraviglioso. (lust = passione; wander = vagare, passeggiare).
To spill the tea - (spill = rovesciare; tea = tè), quest'espressione non molto comune ha preso lentamente il significato di "dire la verità nuda e cruda". Ecco la mia spiegazione: probabilmente, nei salotti londinesi, mentre vi erano discussioni vivaci durante l'ora del tè (che noi siciliano oggi chiameremmo "curtigghiu"), gli invitati si lasciavano trascinare da così tanta euforia che per sbaglio facevano cadere il tè che stavano sorseggiando.

CINESE

Il vero problema del cinese e della traduzione dei sinogrammi è che sono strettamente legati alla grandissima storia della longeva Cina, quindi alcune espressioni possono risultare totalmente incomprensibili a una persona del ventunesimo secolo. 

上马 (shàng , pronuncia come "sciàng ma") - letteralmente "sopra il cavallo", "a cavallo", il significato potrebbe sembrarci molto facile, forse è qualcuno che pratica l'ippica? Sbagliato. Vuol dire "velocemente". Già vedo negli occhi di chi sta leggendo questo post lo sconcerto, ma in realtà quest'espressione ha una più che ragionevole spiegazione: i cinesi, vivendo in un paese enorme come la Cina, per spostarsi a grandi distanze non potevano far altro che prendere un veloce cavallo.
小心 (xiăo xīn, pronuncia come "sciao scin") - letteralmente "piccolo cuore", inizialmente pensavo fosse un nome femminile (i nomi cinesi sono scritti con gli stessi caratteri delle parole, ad esempio 小雨 è un tipico nome cinese femminile che vuol dire "piccola pioggia"). Invece, dopo aver cercato l'espressione su un vocabolario, ho scoperto il vero significato di "Stai attento/a!". Ero così sconvolto che non sono riuscito proprio a dare una spiegazione.
太贵了,便宜! (tài guì le, pián yi!  pronuncia come "thài guèi là, phièn ii) - i negozi cinesi sono molto conosciuti in Italia per due motivi: hanno tutto ciò che non ti aspetteresti mai di trovare e non fanno sconti. In Cina, però, la pratica dello sconto va molto di moda, anzi a volte è quasi un'abitudine chiederlo; quest'espressione potremmo quindi tradurla grossolanamente con "questo articolo è troppo caro, abbassa il prezzo!".

GIAPPONESE

La lingua giapponese è da sempre andata di pari passo alla letteratura, che per via delle sue tematiche d'amore non ha nulla da invidiare ai nostri stilnovisti, anzi io li considero spesso migliori; in queste parole quindi vediamo come i giapponesi vogliono trasmetterci un senso di leggiadria o di intensa passione amorosa, o tal volta li possiamo comicamente ritrovare protagonisti delle nostre vite.

木漏れ日(komorebi) - questa parola, in cui troviamo sia il carattere di albero "木" sia il carattere di giorno, luce "日", è un giro di parole così spettacolare e descrittivo da lasciarci senza fiato: "l'effetto della luce del sole quando si intravede tra le foglie degli alberi". Con solo quattro sillabe i giapponesi descrivono qualcosa che mette a contatto il nostro animo con la natura in una maniera spettacolare.
哀れ (aware) - con questa parola i giapponesi vogliono esprimere una "sensazione dolceamara che si ha quando si sta vivendo un momento di grande bellezza", a chiunque è capitato di trascorrere dei momenti meravigliosi con qualcuno al nostro fianco ma allo stesso momento vogliamo che quel momento si congeli nel tempo per rimanere, per sempre. Adesso abbiamo la perfetta parola per descrivere questa sensazione.
上げ劣り(age-otori) - tutti conosciamo una persona che si lamenta appena esce dal barbiere o dalla parrucchiera, può essere per il taglio troppo corto o il colore sbagliato, e i giapponesi ci descrivono anche questa sensazione con questa parola che vuol dire "stare peggio dopo essersi tagliato i capelli". Sapete già a chi dedicarla.



Articolo a cura di Giuseppe Barbagallo.

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