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La "Cina" non esiste - etimologia (Parte 1)

Tanto tempo fa c'era uno "stato". Era collocato approssimativamente tra il Fiume Giallo (黄河) e il Fiume Azzurro (长江),ed era governato da un gruppo di persone che si chiamavano "Zhou" (周) e, dato ciò, anche il nome di questo stato era Zhou. Questo potrebbe sembrarci molto strano, un po' come se chiamassimo l'Italia "Mattarella" perché è quello il cognome della persona al potere, ma dobbiamo ricordarci che quest'area probabilmente non aveva in origine alcuna identità comune, se non essere governata dalla dinastia Zhou. Gli abitanti probabilmente parlavano lingue totalmente diverse e avevano diverse culture, ma non lo sappiamo per certo perché non ci lasciarono nulla di scritto; le uniche persone che scrivevano appartenevano all'élite ricca e istruita, ovvero agli Zhou stessi, che ovviamente avevano la stessa lingua e cultura. Gli Zhou non avevano un nome per definire la loro lingua se non "il giusto modo di parlare" (雅言), e utilizzavano un termine per identificare l'area controllata dalla loro famiglia: "Zhong guo" (中国); questo termine è stato usato per definire questo "paese", ma tutto ciò che significa è "lo stato centrale" o anche "gli stati centrali" perché la loro lingua non faceva distinzione tra singolare e plurale.



"Zhong guo" non si riferì mai ad un posto preciso, ma sempre ad una vaga regione geografica: al tempo, infatti, si riteneva che il centro del mondo fosse civilizzato e che man mano che ci allontanassimo dal centro i popoli divenissero sempre meno civilizzati. Dunque "Zhong guo" letteralmente significa "il regno di mezzo" ma significa in realtà "il regno più civilizzato".

Alla fine del III sec. a.C. gli Zhou persero il potere a favore di una nuova dinastia, i Qin (秦), che furono rapidamente succeduti dalla dinastia dei Han (汉) e così la gente cominciò a chiamare questa entità politica "Han", come avevano fatto per gli Zhou.



 La dinastia Han adottò la cultura degli Zhou, e col passare del tempo questa cultura d'élite si diffuse al resto del popolo e tutti in questo paese ancora senza nome iniziarono a parlare la loro lingua senza nome. La dinastia Han espanse il territorio a sud, diffondendo così anche lì la loro lingua e cultura, e furono loro a costruire la Grande Muraglia Cinese per proteggersi dai mongoli; ma successivamente la dinastia crollò e la regione si divise in moltissimi stati (i tre più importanti erano Wei 魏, Wu 吴 e Shu han 蜀汉) e qualcosa di strano iniziò ad accadere: sebbene fossero politicamente divisi, gli abitanti condividevano ancora la cultura dell'élite dei periodi Zhou e Han e consideravano il regno degli Han come "un'epoca d'oro" e si consideravano i discendenti di quell'eredità culturale, così per loro era naturale chiamarsi 汉人, "il popolo degli Han", anche molto dopo che lo stato Han aveva cessato di esistere.
Questa popolazione si riferisce ancora a sé stessa col termine "Han" ancora oggi, anche se chi può considerarsi o meno "Han" è da sempre stato abbastanza ambiguo: originariamente, infatti, questo termine avrebbe dovuto riferirsi solo al popolo che abitava nel territorio degli Zhou nel nord, ma poi venne esteso per includere anche la gente del sud, poiché avevano già adottato la cultura Han dopo essere state conquistate.


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Articolo a cura di Giuseppe Barbagallo.

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