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L'ISIS PARLA FRANCESE, quasi...

La Francia ama il francese, e molto probabilmente nessuna nazione al mondo è così fiera del suo patrimonio linguistico. Attraverso questo post volevo mettere in risalto che anche l'ISIS è fiera di avere tra le sue file uomini che parlano in lingua "francese", se così si può dire. Analizzando una lettera inviata dalle file del Califfato Islamico al Governo francese, possiamo notare alcuni errori di importanza più o meno grande; mi limiterò quindi a metterli in risalto e spiegare il PERCHÉ questi errori vengono fatti.
La lettera venne pubblicata sul web nel novembre del 2015, circa dieci mesi dopo l'attentato di Charlie Hebdo e del Bataclan.

Communiqué sur l’attaque bénie de Paris contre la France croisée

2 Safar 1437
Au nom d'Allah, le Tout Miséricordieux, le Très Miséricordieux.
1. Allah le Très-Haut a dit : et ils pensaient qu'en vérité leurs forteresses les défendraient contre Allah. Mais Allah est venu à eux par où ils ne s'attendaient point, et a lancé la terreur dans leurs cœurs. Ils démolissaient leurs maisons de leurs propres mains, autant que des mains des croyants. Tirez-en une leçon, vous qui êtes doués de clairvoyance. Soûrat 59 verset 2.
2. Un groupe ayant divorcé la vie d'ici bas s'est avancé vers leur ennemi, cherchant la mort dans le sentier d'Allah, secourant sa religion, son Prophète et ses alliés, et voulant humiliant ses ennemis. Ils ont été véridiques avec Allah, nous les considérons comme tels. Allah a conquis par leur main et a jeté la crainte dans le cœur des croisés dans leur propre terre. [...]
3. Huit frères portant des ceintures d'explosifs et des fusils d'assaut ont pris pour cibles des endroits choisis minutieusement à l'avance au cœur de la capitale française, le stade de France lors du match des deux pays croisés, la France et l'Allemagne, auquel assistait l'imbécile de France, François Hollande, le Bataclan ou étaient rassemblés des centaines d'idolâtres dans une fête de perversité ainsi que d'autres cibles dans les dixième, onzième et dix-huitième arrondissements et ce, simultanément. Paris a tremblé sous leurs pieds et ses rues sont devenues étroites pour eux. Le bilan de ses attaques est de minimum 200 croisés tués et encore plus de blessés, la louange et le mérite appartiennent à Allah.
4. Allah a facilité à nos frères et leur a accordé ce qu'ils espéraient (le martyr), ils ont déclenché leurs ceintures d'explosifs au milieu de ces mécréants après avoir épuisé leurs munitions. Qu'Allah les accepte parmi les martyrs et nous permettent de les rejoindre. [...]

Dopo un'attenta analisi grammaticale del testo possiamo accorgerci che alcuni verbi sono sbagliati, come:

  • voulent humiliant ses ennemis: "volendo umiliare i suoi nemici", dovrebbe essere humilier, l'infinito del verbo come in italiano.
  • Allah a conquis par leur main et à jeter la crainte: "Allah ha conquistato con le sue mani e per gettare la paura..."*, non dovrebbe essere a jeté? Così concorderebbe col verbo precedente, che è al passato prossimo. Quest'errore può essere giustificato dal fatto che le due espressioni sono omofone, ovvero vengono pronunciate allo stesso modo ma scritte in modo diverso, quindi possono creare confusione.
  • le Bataclan ou étaient rassemblés des centaines d'idolâtres: "il Bataclan DOVE erano radunate centinaia di idolatri", errore gravissimo in francese, infatti quando ou ha il significato di dove va OBBLIGATORIAMENTE scritto où.
  • le bilan de ses attaques: "il bilancio dei suoi attacchi"*, qui hanno sbagliato a scrivere ces "questi", completamente diverso da ses che vuol dire "i suoi", si può notare dal nome plurale che viene dopo e precedentemente hanno scritto "ses rues", le sue strade
  • le martyr: sembra una versione storpiata dell'inglese martyr, in francese il sostantivo è martyre.
  • Qu'Allah les accepte parmi les martyrs et nous permettent de les rejoindre: "Che Allah ci accetti fra i martiri e loro ci permettano di unirci a loro"*, è Allah a permettere di unirsi ai martiri, quindi permette.
Ma l'esempio più importante ci è dato dal sostantivo Soûrat, capitolo. Deriva da suura (سورة), un sostantivo arabo femminile, e come molti altri sostantivi femminili ha una consonante finale t (ة) non pronunciata quando la parola è da sola, ma viene pronunciata ad esempio nella formazione del nominativo, ed è qui che ritroviamo la differenza fondamentale nella pronuncia. La pronuncia francese è infatti souràte, e qui la t si fa sentire poiché la e gioca un ruolo importante nella pronuncia della parola. Chi ha scritto questa lettera non ha scritto sourate, ma Soûrat, in modo che tutti potessero pronunciare la parola nella sua forma natia araba. Sembra quasi che qualcuno stia cercano di rendere queste espressioni tipiche del Corano anche francesi, si può notare dalla ripetizione dello stesso termine all'inizio e alla fine della lettera, che risulta intrinseca di messaggi presi dal Corano; o forse da un sito internet che riassume gli insegnamenti traducendoli in francese a cui sicuramente i jihadisti avranno attinto. Questo processo di francese islamizzato si nota anche nella parola Islâm, che compare nella forma con la a circonflessa, derivante dall'arabo islaam (إسلام). Possiamo quindi supporre che il circonflesso venga erroneamente usato da chi ha scritto la lettera per indicare una vocale lunga, come in suura o islaam; queste supposizioni potrebbero anche essere incorrette, perché è difficile capire se lo scrittore avesse avuto in mente di mantenere i termini nell'Arabo standard o europeizzarli attraverso il Francese.

Nella lettera notiamo anche una condanna al mondo occidentale: la Francia e la Germania sono le nazioni per i Crociati (deux pays croisés), François Hollande sarebbe l'imbecille della Francia, ci sono accuse di perversione e minacce da parte dello Stato Islamico che questi attacchi non sarebbero stati gli ultimi.

Una donna si libera dal burqa imposto dallo Stato Islamico, rivelando un abito multicolore, che ci ricorda la speranza e la voglia di vivere del popolo musulmano oppresso.

In seguito agli attacchi di Charlie Hebdo e Bataclan moltissimi sono stati i musulmani che hanno detto "non in mio nome".






Articolo a cura di Giuseppe Barbagallo.


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